Ridotta di tre mesi, dai nove del verdetto di primo grado a sei, la pena per il poliziotto oggi 44enne che la sera del 15 dicembre 2013 sparò a un ladro d’auto mentre si trovava nel distributore Tamoil di corso Unione Sovietica 654.
Il malvivente, Megaiver Sulejmanovic, un rom che oggi ha 26 anni, era al volante di una Fiat Uno rubata e da allora è rimasto invalido al 60%: ha il piede sinistro paralizzato, cammina con le stampelle e ha problemi alla vescica. Per lui è stata confermata la condanna a un anno e un mese per il furto, che ha ammesso, ma gli è stata confermata, in suo favore, una provvisionale di 60mila euro che l’agente deve pagargli in solido con il ministero dell’interno. Per questa ragione il suo avvocato, Domenico Peila, ha chiesto il pignoramento di un conto corrente al Viminale.
Nel pomeriggio di ieri, lunedì 29 gennaio 2018, quando la Corte d’appello di Torino ha pronunciato la sentenza, l’agente, che prima di quell’episodio aveva una carriera senza alcuna macchia e aveva pure ricevuto un encomio, non era in aula: ironia della sorte, è rimasto ferito a una mano proprio fronteggiando un criminale durante il servizio.
Anche secondo i giudici d’appello, però, i sette colpi che aveva esploso all’indirizzo dell’auto sono stati troppi rispetto a quello che era il rischio. Da qui l’accusa e la conseguente condanna al reato di lesioni colpose. TORINOTODAY