Il bollo auto è una tassa sul possesso dei veicoli a 2 o 4 ruote e deve essere corrisposta, in base alla potenza del veicolo e alla sua classe d’inquinamento, alla Regione di residenza. Concretamente risulta una delle tasse più odiate dagli italiani, tanto che molti non possono o non vogliono pagarlo. Ma cosa accade nel caso in cui non si paghi il bollo auto? Quali sono le conseguenze ed i rischi per l’automobilista? Vediamolo di seguito, facendo alcune doverose premesse.
Bollo auto: cos’è e chi deve pagarlo?
Le tasse sui veicoli immatricolati sono due e cioè la tassa automobilistica (il bollo auto appunto), il cui importo viene determinato in base ai Kw (Kilovatt) del veicolo ed alla regione e l’imposta provinciale di trascrizione (nota come Itp). L’obbligo del pagamento del bollo auto sorge in capo ai soggetti che sono proprietari, usufruttuari o acquirenti con patto di riservato dominio di un veicolo, mentre in caso di leasing e per tutta la durata del contratto l’imposta è dovuta dagli utilizzatori del veicolo. Per ottenere l’esonero dal pagamento è necessario attestare presso il Pra, attraverso idonea documentazione, l’esistenza di una circostanza atta ad escludere l’obbligo di pagamento. Ad esempio: un provvedimento definitivo dell’autorità giudiziaria, un atto o un provvedimento definitivo dell’autorità amministrativa, un atto di vendita o una denuncia di furto, una dichiarazione di rottamazione del veicolo etc.
L’importo da pagare, che varia da Regione a Regione, dipende dalla potenza del veicolo e dal suo impatto ambientale. Per conoscere esattamente l’importo che ciascun contribuente è tenuto a pagare e quando, l’Aci o l’Agenzia delle Entrate hanno reso disponibile online un apposito strumento di calcolo.
Il bollo auto può essere pagato presso:
- un ufficio postale,
- l’Aci,
- un’agenzia di pratiche automobilistiche,
- le tabaccherie Lottomatica;
- online attraverso il sistema PagoPa (sul punto leggi Multe, tasse e tributi: cosa cambia con PagoPa? ).
Bollo auto non pagato: può essere rilevato dall’autovelox?
La legge di Stabilità del 2016, tra le altre novità, aveva previsto l’autorizzazione degli autovelox a rilevare non solo il superamento dei limiti di velocità ma anche a verificare la presenza della copertura assicurativa del veicolo. Gli autovelox, infatti, sono autorizzati oltre al rilevamento dei limiti di velocità, ad effettuare il controllo della copertura assicurativa tramite la targa. Ne consegue che le autorità competenti possono utilizzare l’autovelox per rintracciare gli automobilisti che circolano senza copertura assicurative e quindi possono irrigargli una sanzione. La multa è molto salata e va da 841 euro fino a 3.287 euro, con riduzione ad un quarto se l’assicurazione viene rinnovata entro 15 giorni dalla scadenza o se entro trenta giorni dalla multa si provvede a demolizione o radiazione della vettura. Ricordiamo che la multa per chi circola senza Rc Auto prevede anche il sequestro del veicolo.
Vale la stessa regola per il bollo auto? La polizia può verificare il mancato pagamento del bollo dalla targa del veicolo?
La risposta al quesito è negativa. Infatti alle forze di polizia non è consentito accertare il regolare pagamento del bollo auto, né attraverso l’autovelox né in occasione di un ordinario controllo quale può essere quello del posto di blocco. La ragione di ciò è giuridica e attiene alla natura di tributo del bollo auto. Il bollo auto, infatti, è un’imposta prevista e disciplinata dalla normativa fiscale nazionale e non dal Codice della strada. Le conseguenze del mancato pagamento sono di natura fiscale e le relative attività sono di competenza delle Regioni e dell’Agenzia delle Entrate. Peraltro il mancato pagamento del bollo non ha effetti sulla sicurezza stradale e quindi gli accertamenti del regolare versamento non vengono effettuati dalle autorità.
Bollo auto pagato in ritardo: che succede?
Il mancato pagamento del bollo auto comporta l’irrogazione di una sanzione. L’automobilista che non paga il bollo auto alla sua scadenza, infatti, deve sapere che andrà incontro all’obbligo di pagare una somma comprensiva dell’importo del tributo, maggiorata di interessi e sanzione. Tuttavia, entro un anno dalla scadenza del bollo, l’utente può rimettersi in regola autonomamente pagando una sanzioneinferiore rispetto a quella che si applicherebbe di norma in questo caso: è il cosiddetto ravvedimento operoso. Questa opzione, però, è esercitabile solo se la regolarizzazione del ritardo avviene entro i 12 mesi successivi alla data di scadenza del bollo. Se invece il ritardo è superiore a un anno, non si può più usufruire del ravvedimento operoso e, perciò verrà applicata la multa pari al 30% del dovuto più un interesse dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo.
Gli interessi per il ritardo variano a seconda dei giorni di ritardo. Ecco un breve schema per ricordare le conseguenze del ritardo nel ritardo del pagamento del bollo auto:
- pagamento entro 14 giorni dalla scadenza: sanzione pari allo 0,1% dell’importo originario della tassa automobilistica per ogni giorno di ritardo;
- pagamento dal 15° al 30° giorno: sanzione pari all’1,5% dell’importo originario della tassa automobilistica;
- pagamento dal 31° al 90° giorno: sanzione pari all’1,67% dell’importo originario della tassa automobilistica;
- pagamento dal 91° giorno a 1 anno: sanzione pari al 3,75% dell’importo originario della tassa automobilistica;
Se poi il pagamento non viene effettuato neanche nei termini indicati, allora l’ente titolare del credito, ossia la Regione, invierà una richiesta di pagamento con la richiesta di pagamento dell’imposta evasa. Questa richiesta deve essere recapitata al soggetto obbligato entro il termine di tre anni decorrenti a partire dall’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva essere effettuato. Così, per esempio, qualora il bollo vada pagato a gennaio 2018, l’accertamento deve avvenire entro il 31 dicembre 2021.
FONTE: LA LEGGE PER TUTTI